Una volta re Mattia, mentre girava il paese per vedere come viveva la povera gente, incontrò un vecchio contadino. Con il re c’era anche la sua corte: tutti signori potenti. Il re salutò il vecchio:
– Onore a te, o vecchio!
– Grazie a mia moglie.
– Quanti soldi guadagni?
– Sei soldi, maestà.
– E di quanto vivi?
– Di due.
– E che ci fai con gli altri quattro?
– Li butto via.
Il re continua ad interrogare :
– E quanti sono trentadue?
– Oramai solo dodici.
– E il capro riesci a mungerlo?
– Altroché, maestà!
– Va bene, vecchio, – disse il re, – Dio ti benedica; il significato della nostra conversazione non devi rivelarlo a nessuno, finché non vedi di nuovo la mia faccia.
E, continuando il suo cammino, si rivolse poi alla sua corte:
– Allora, signori, a chi darà la spiegazione della mia conversazione col vecchio, regalerò un vasto appezzamento di terra.
I signori volevano indovinare il significato, ma per quanto ci provassero, non ci riuscirono. Così sono tornati dal vecchio, e cominciarono ad interrogarlo. Ma lui disse:
– Non avete sentito che il re ha detto che non posso dire niente, finché non lo rivedo?
Ma loro insistevano e, per convincerlo, promettevano di pagargli bene l’informazione.
– Va bene,- disse il vecchio – datemi 10 monete d’oro.
– Allora, perché hai risposto al saluto con “grazie a mia moglie”?
– Significa, che mia moglie lava i miei vestiti, e vestiti puliti significano onore.
– Vero, – dissero i signori, – ma perché butti via i soldi?
– Ve lo dico per 10 monete d’oro.
Dopo che gli diedero i soldi, rispose: – Perché con due vivo io, quattro le do a mio figlio, che come se li buttassi via.
– E trentadue, come mai sono dodici?
– Ve lo dico per 10 monete d’oro.
E gli diedero altri 10 pezzi d’oro.
– Perché da giovane avevo trentadue denti, mentre ora solo dodici.
– Ma guarda, non ci abbiamo proprio pensato – dissero i signori. – Ma allora il capro come fai a mungerlo?
– Ve lo dico per 10 monete d’oro.
Ottenuti anche questi, disse:
– Nello stesso modo come ho munto i soldi a voi.
Si vergognarono i signori e indispettiti dissero al vecchio:
– Aspetta, che ora diciamo al re, che hai raccontato tutto, senza averlo rivisto!
– Come non l’ho visto? Eccolo qua, su tutti questi pezzi d’oro c’è la sua effige. Perché lui intendeva proprio così, che non dovevo dirvi nulla, finché non mi avevate pagato bene.
Allora i signori non sapevano proprio che dire, così lasciarono il vecchio e andarono a raggiungere il re.